Farsi mangiare da un drago è una strategia che pochi prendono in considerazione. Funziona bene specialmente nei casi in cui il drago è molto più grande e forte dell’eroe che vorrebbe combatterlo.
Non è una strategia molto usata, perché si corre il rischio di venir digeriti.
Ci sono un paio di casi nella mitologia greca di eroi che hanno usato con successo questo trucco. Il caso di santa Margherita non conta, lei ha chiesto un miracolo per uscire illesa dalla pancia del drago/diavolo che se l’era mangiata. Vediamo le storie dei due eroi che hanno scelto la via meno ovvia per affrontare il loro drago marino.
Il trucco di Ercole per salvare Hesione
Hesione, figlia di Laomedonte, re di Troia, viene estratta a sorte come sacrificio per un mostro marino inviato da Poseidone. Secondo il mito, il dio del mare aveva costruito le mura della città su invito del re. A lavoro finito, sorge un problema con il pagamento, che Laomedonte rifiuta di versare. Poseidone decide di mettere il re sotto pressione e invia il mostro marino Ceto contro la città. Per placare la fame del mostro, il re è costretto a legare sua figlia a una roccia sulla costa, lasciandogliela in offerta.
L’iconografia di questa scena riecheggia il mito più famoso di Andromeda e Perseo. Nelle miniature del Medioevo, Perseo cede il posto al più religioso san Giorgio. Dal Rinascimento in poi molti mecenati tornano a chiedere la versione pagana per godersi le grazie di una fanciulla ignuda e in catene.
Torniamo sul mare davanti a Troia: Ercole contratta il prezzo del salvataggio e si mette al lavoro. Si fa inghiottire dal mostro marino, resta tre giorni nelle sue budella dove tagliuzza tutto quel che trova. Uccide il mostro dall’interno. Ne esce vittorioso, ma senza più capelli in testa. Il re Laomedonte, uomo noto per la sua ingratitudine, si rifiuta di mantenere la promessa fatta all’eroe. Ercole infatti non ottiene i cavalli di Zeus che tanto desiderava e se la lega al dito. Questo tradimento avrà conseguenze catastrofiche: anni dopo, Ercole tornerà con un esercito, conquisterà Troia e darà in omaggio Hesione al suo amico Telamone.
L’amore richiede grandi sacrifici
Il destino di Cleostrato è legato dalla sua bellezza. Il giovane efebo e viene offerto in sacrificio, come Hesione. Cleostrato è l’eromenos (il giovane amato) di Menostrato che non ha né le armi né la forza di combattere un drago. Ha però il coraggio e l’intelligenza di architettare un piano per salvare la vita della persona che ama. Menostrato si sostituisce come vittima.
Prima di andare in bocca al drago, però, l’uomo indossa un’armatura fatta di squame acuminate. Il mostro lo inghiotte senza sospettare nulla e le punte di ferro gli squarciano il ventre, uccidendolo.
In questo caso l’eroe muore insieme alla bestia che sta combattendo, pur salvando la vittima. L’amore vince ma la vittoria è amara.
Insomma, farsi mangiare dal drago che si vuole sconfiggere è un trucco a cui ricorrere solo quando proprio non ci sono altre possibilità. Se volete una possibilità di cavarvela, ricordatevi di scegliere un mostro capace di divorarvi in un sol boccone, senza masticarvi!
Racconto questa e altre curiosità durante le conferenze e le animazioni che offro al pubblico.
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